23 marzo 2011

Sapiens dominabitur astris


Solo di recente ho fatto caso a questo antico arco in pietra presente nella mia città (Vicenza). Forse è di epoca medievale, anche se non sono riuscito a trovare date certe (di sicuro però è molto recente il negozio della Tim presente all’interno dell'edificio :D ).
Sui pilastri dell'arco sono scolpiti due bassorilievi, ormai semi cancellati dal tempo, raffiguranti delle foglie di vite. L'elemento più interessante del complesso è però l'enorme scritta dal sapore esoterico scolpita sull'arco: SAPIENS DOMINABITUR ASTRIS. Il saggio dominerà gli astri.

Dalle poche informazioni che si riescono a trovare a riguardo, sembra che questo motto sia appartenuto originariamente ad alcune organizzazioni iniziatiche medievali, e che in seguito sia stato utilizzato da società segrete di stampo occultistico. Questo però è accaduto anche con molti altri motti e simboli; basta fare l’esempio dello swastika, che originariamente era un simbolo molto diffuso presso i popoli indoeuropei, e che aveva generalmente un significato positivo, ma che fu abusivamente impiegato dalla Società Teosofica e dal partito Nazionalsocialista. Questi usi sconsiderati ed illegittimi dei simboli non tolgono ovviamente nulla al loro significato originario, che può comunque essere ricercato e riportato alla luce.
La mia attenzione si è quindi concentrata soprattutto sul motto, che ho analizzato così:


SAPIENS (il saggio)
Probabilmente, qui la parola sapiens non sta ad indicare il saggio “comune” o il semplice “erudito”, bensì l'iniziato che è già giunto ad un elevato grado di realizzazione spirituale.  In questo particolare contesto per saggio si intende allora chi ha ottenuto non una saggezza ordinaria, ma a una saggezza “divina”, metafisica. Questo, in realtà, lo si può dedurre anche dal resto della frase. Non si capirebbe altrimenti in che modo e in che senso un uomo colto, per quanto vaste ed approfondite siano le sue conoscenze, possa "dominare gli astri".

DOMINABITUR ASTRIS (dominerà gli astri)
Per astri qui si intendono gli “influssi” emanati dai corpi celesti. Secondo la visione astrologica medievale (che, come vedremo, è tutt'altro che estranea alla teologia di san Tommaso d’Aquino) gli astri infatti agiscono con i loro influssi sui "corpi inferiori", e li condizionano. In questo modo, il carattere delle persone ed alcuni comportamenti umani, soprattutto quelli più istintivi, sarebbero in parte influenzati dagli astri. 

San Tommaso, nella sua Summa Theologiae (I-II, quaestio 115, art. 4), dice però che i corpi celesti non sono responsabili di tutte le azioni umane, perché questo significherebbe negare il libero arbitrio degli individui: gli astri quindi agiscono in maniera più diretta sulle passioni, ma possono agire solo indirettamente e accidentalmente sull'intelletto, dal momento che esso è separato dagli organi di senso. L'uomo può quindi scegliere, con la propria volontà e facendo uso del libero arbitrio, di essere schiavo delle passioni, oppure di dominarle, avvicinandosi così a Dio. Dominare gli astri significa perciò dominare le passioni umane, le quali sono condizionate (almeno parzialmente) dai corpi celesti.
« La maggioranza degli uomini segue le passioni, che sono moti dell‘appetito sensitivo e alle quali possono cooperare i corpi celesti; mentre poche sono le persone sagge che resistono a tali passioni. [...] Infatti gli stessi astronomi dicono che "l‘uomo saggio domina gli astri", nel senso cioè che domina le proprie passioni. »  
(Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I-II, Quaestio 115, art 4)
Di conseguenza, l' "uomo saggio", colui che domina le passioni, è anche colui che è "al di sopra del fato", e la sua volontà si avvicina a quella di Dio (nel senso che egli tenderà a fare la Sua volontà). Se le previsioni degli astrologi (che sono comunque sempre da evitare) si realizzano, questo secondo Tommaso avviene solo perchè il più delle volte gli uomini decidono di assecondare gli istinti.

16 marzo 2011

Venus Project


A parziale integrazione del post precedente:
L'immagine che vedete qui sopra (Circular City) è stata disegnata dal designer statunitense Jacque Fresco. L'immagine rappresenta la struttura che dovrebbe avere, secondo l'autore, una "città ideale", tecnologica ed "ecosostenibile".

Il designer Jacque Fresco è il fondatore del Venus Project, quello stesso progetto che è stato propagandato nel film-documetario Zeitgeist Addendum (del 2008), e che è stato entusiasticamente presentato come la "soluzione auspicabile" ai problemi del mondo moderno. In realtà il Movimento Zeitgeist si ispira in maniera diretta al Venus Project di Jacque Fresco, ed anzi si potrebbe dire che i due "movimenti" sono praticamente una cosa sola - Nello stesso sito del Venus Project si può leggere addirittura che "il movimento Zeitgeist è il braccio attivista del Venus Project" (The Zeitgeist Movement is the activist arm of the Venus Project) -
 
Il “Venus project” non è però semplicemente un progetto che ha la pretesa di rivoluzionare gli aspetti "ambientali", "politici", "economici" o finanziari della nostra società; se analizziamo le ideologie di questo movimento notiamo infatti che in esso sono insite le varie “filosofie” della new age. Anche in uno degli scritti più importanti di Jacque Fresco, Looking Forward (1969), la stessa idea di “nuova era” compare più volte, e compaiono persino dei riferimenti ad un indottrinamento che i giovani - a partire dalla più tenera età - dovrebbero ricevere per “rendere al massimo il potenziale umano” della “nuova era”. 
E' questa una linea di pensiero che sembra davvero molto simile a quella del transuamanesimo, la "religione" secondo cui l'uomo, grazie anche all'ausilio della tecnologia e delle scoperte scientifiche, è in grado di ampliare le proprie capacità ed "elevarsi" così a "nuova divinità".

« Ogni scuola materna, scuola elementare, liceo, e il college della nazione dovrebbe aiutare gli studenti ad anticipare i cambiamenti che ci saranno nel loro futuro. Dovrebbe invogliarli a cercare nuovi modi di pensare e sentire e di riorganizzare la loro società per rendere al massimo il potenziale umano di felicità nella nuova era - ...to make the most of man's potential for happiness in the new age - »
( Jacque Fresco, Looking Forward, Part. III, 16 Education for Change)

Questo libro è stato scritto tra l'altro con la collaborazione del guru new age Kenneth Keyes; si può notare anche che nella copertina di questo testo compare, ancora una volta, un disegno che rappresenta una “Città Circolare”.

Nel sito ufficiale del “Zeitgeist Moviment”, è anche possibile trovare questa “curiosa” immagine di propaganda (a destra).
Questo disegno raffigura delle persone in una “città tecnologica” e “in armonia con la natura” mentre osservano il sole che sorge. Ora, bisogna tener presente che il sole che sorge è palesemente un simbolo che allude alla nuova era; una nuova era che nasce e con la quale riemerge dalle tenebre anche la conoscenza (gnosis) luciferina che "illumina" così l'umanità.

Inoltre, c'è da dire che la scritta "A prosperous future for all the world's people" ("Un ricco futuro per tutte le persone del mondo"), presente in cima all'immagine, sembra richiamare l'idea di "un mondo unito".
Pare inoltre che ci sia un certo legame tra le Nazioni Unite e questo progetto. Lo steso Jacque Fresco è stato recentemente invitato (nel 2010) a parlare alla conferenza tenutasi in Olanda per la celebrazione del decimo anniversario della "Carta della Terra".

(Tornando all'immagine iniziale...Vista la particolare forma di questa "Città Circolare" possiamo dire che le coincidenze, forse, cominciano ad essere più d'una).

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14 marzo 2011

Il simbolo dell'ONU e la Nuova Atlantide


Stamattina riflettevo su come ci sia effettivamente una certa somiglianza tra il simbolo delle Nazioni Unite e le varie "ricostruzioni" di Atlatnide, che sono state fatte a partire dalla descrizione di Platone. Il filosofo greco infatti racconta, nel Crizia, che l'isola principale di Atlantide era formata da più cerchi concentrici. Oltre alla zona centrale (anch'essa circolare), ci sarebbero state ben altre 5 fasce esterne: più precisamente 2 fasce di terra e 3 fasce d'acqua, alternate fra di loro (come in figura).
Ecco quanto afferma Platone:
« Poseidone [...] la fece [Atlantide] scoscesa tutt'intorno, formando cinte di mare e di terra, alternativamente, più piccole e più grandi, l'una intorno all'altra, due di terra, tre di mare, come se lavorasse al tornio, a partire dal centro dell'isola, dovunque a uguale distanza »
(Platone, Crizia)

Sempre nello stesso testo, Patone racconta che in seguito gli uomini avrebbero costruito in Atlantide dei ponti, per collegare le
cinte più esterne con la parte più interna dell'isola;
qui erano situati gli edifici più importanti dell'impero atlantideo,
cioè il palazzo reale ed il tempio dedicato al dio Poseidone:


« Le cinte di mare che si trovavano intorno all'antica metropoli perprima cosa le resero praticabili per mezzo di ponti, formando una via all'esterno e verso il palazzo reale »
(Platone, Crizia)
Il simbolo delle Nazioni Unite sembrerebbe corrispondere in maniera sorprendente ad una simile descrizione. Le fasce risultanti dal disegno sono proprio in numero di 5 e, proprio come nel racconto di Platone, al centro vi è un'altra zona circolare (cioè il luogo dove, ad Atlantide, ci sarebbe stato il palazzo reale). Nel simbolo dell'ONU, inoltre, le varie circonferenze sono collegate da delle linee rette, che vanno dall'esterno verso il centro della figura, e che potrebbero corrispondere ai ponti e ai canali costruiti dagli atlantidei.
È verissimo che la "spiegazione ufficiale" del simbolo è tutt'altra, ma nell'ambito delle "teorie alternative" (o... complottiste) credo che si possa provare ad avanzare quest'ipotesi: che il simbolo dell'ONU sia proprio una rappresentazione stilizzata dell'isola di Atlantide. Di seguito proverò a spiegare perchè sarebbe stata scelta proprio Atlantide.



Perché Atlantide?

Sempre che il simbolo delle Nazioni Unite rappresenti effettivamente l'isola di Atlantide (questa rimane comunque solo un'ipotesi), quale potrebbe essere il motivo di questa "scelta"? Per tentare di dare una risposta, bisogna ricordare la fortissima influenza che hanno avuto sull'ONU le "dottrine" teosofiste e personaggi come Alice Bailey. Secondo gli autori teosofisti, il continente Atlantideo è stato infatti il luogo dove in passato nacquero e si diffusero i culti misterici, di cui essi si ritengono i continuatori.
Allo stesso modo, alcune "scuole occulte" sostengono che l'origine delle loro organizzazioni e dei loro insegnamenti sia "atlantidea"...e lo stesso sostengono oggi molti gruppi new age; tra questi "spicca" la setta "neo-atlantidea" di Damanhur; è perlomeno interessante notare come questa setta abbia ottenuto dei riconoscimenti,  proprio dalle Nazioni Unite, poiché rappresenterebbe un "modello di società ideale".
 Ovviamente queste pretese di "antiche origini" sono più che infondate... ed inoltre, se ci si fa caso, sono in netta contraddizione con altre convinzioni, come quelle "evoluzionistiche", che caratterizzano tutti questi movimenti. Ma, nonostante le contraddizioni, l'origine atlantidea dei "Misteri" per queste persone sembra essere proprio un punto fermo.

Per gli occultisti creare un nuovo impero di Atlantide significa dunque riportare a galla i loro culti; culti che sarebbero stati ingiustamente "perseguitati" dalla religione Cristiana, e che sarebbero pronti a riemergere nella fantomatica "nuova era". Per essi, significa anche instaurare un nuovo tipo di governo che sia coerente con la loro particolare ideologia.

Manly Palmer Hall, occultista e massone di 33° grado, in alcuni  suoi scritti ("Letture sulla filosofia antica") sosteneva apertamente che c'era la necessità di costruire una "Nuova Atlantide", la quale avrebbe portato ad un "governo ideale per la terra". Un governo composto cioè da "un ordine di uomini illuminati (vale a dire gli iniziati) uniti dallo scopo di investigare sulle forze della vita ed i misteri della natura".
Questa "Nuova Atlantide" di cui parla Hall non è altro, in fondo, che il nuovo ordine mondiale; un "nuovo mondo", come dice egli stesso, dove "le nazioni non esisteranno" e "la terra sarà sotto un solo un solo ordine, un governo, un corpo amministrativo". Dove a dirigere le sorti del globo e dei suoi abitanti sono gli uomini "illuminati".
A questo punto, l'interpretazione del simbolo in questione porterebbe a dire che esso rappresenta un auspicio della costruzione della "Nuova Atlantide" e del ritorno dei "culti misterici" in tutto il mondo... un mondo unito da questa "nuova religiosità" e guidato da un solo governo. E' un'interpretazione che potrebbe non essere così fantasiosa, visto che le Nazioni Unite nascono proprio con questo specifico intento.

Continua:
Venus Project

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Approfondimento:
The Atlantis Connection, di Giona (Ultima Epoca)

3 marzo 2011

I Saturnali


In questi sette giorni è proibito soltanto intraprendere azioni serie ed importanti; ma ubriacarmi, esultare, giocare a dadi, ospitare schiavi, cantare e danzare nudo, imbrattarmi il volto di fuliggine e farmi gettare nell’acqua gelida...questo posso farlo finché voglio!
Luciano, Saturnalia

Durante l’antica Roma, i Saturnalia erano una festa dedicata al dio Saturno. Inizialmente questa festa si svolgeva solamente il 17 di dicembre ma in seguito, sotto Augusto, la sua durata fu aumentata di altri sei giorni. Durante questa festa, così come nel corso di tante altre, si partecipava a grandi banchetti, dove immancabilmente il vino scorreva a fiumi, e spesso si facevano scambi di regali. La caratteristica più singolare dei Saturnali era però la sovversione dell’ordine che vigeva durante i giorni “normali”: i battenti dei tribunali venivano chiusi e la giustizia non veniva amministrata; la gente si lasciava andare ad attività folli o particolarmente chiassose, e usciva in strada indossando il pilleus, il copricapo tipico dei liberti; per quanto riguarda gli schiavi, essi non solo si potevano comportare come le persone libere, ma potevano anche dare degli ordini ai loro padroni; il gioco d’azzardo, che solitamente era vietato, veniva considerato lecito (1).

Le caratteristiche di queste feste sono storicamente ben documentate. Ciò che può sfuggire è invece il loro vero significato. Alcuni, rimarcando sopratutto l’aspetto “gioioso” che aveva questa festività, hanno voluto vederci un richiamo alla mitica età dell’oro. Secondo la tradizione, infatti, l’età dell’oro era dominata dal dio Saturno, il quale in epoca arcaica, veniva considerato dio dell’abbondanza e dell’agricoltura - i termini latini  satisfacere (soddisfare) e sator (seminatore, contadino) hanno d’altronde la stessa identica radice di Saturno - I Saturnali sarebbero quindi un breve e “simbolico” ritorno ad un’età felice, che ormai non c’è più...una rievocazione di un'antica epoca "dell'abbondanza" della quale è rimasto solo un vago ricordo.
Quest’interpretazione però non riesce a spiegare un fatto: se i Saturnali erano veramente un “ripristino” temporaneo di un antico splendore della Tradizione, come mai consistevano, di fatto, in un ribaltamento degli stessi principi tradizionali ed in una sovversione dell’ordine “normale” delle cose?

Questo aspetto può essere compreso solo se si ricorre ad un altro tipo di spiegazione. Se è vero infatti che in un’epoca molto antica Saturno era considerato come un dio fondamentalmente positivo, in epoche successive prevalse invece il suo “lato oscuro”; così Saturno divenne ben presto un dio dell’oltre tomba, un dio “infernale”.

Nella tradizione greca, questo "cambiamento" viene raccontato in maniera eccellente dalla mitologia. Secondo il mito infatti il dio Crono, paragonabile in tutto e per tutto a Saturno (2), fu scaraventato nel Tartaro assieme ai Titani dopo aver perso la battaglia contro Zeus (titanomachia). Questo aspetto negativo di Saturno rimase anche nell'alchimia cristiana, dove il pianeta Saturno e le sue influenze erano associate al piombo, uno dei metalli più impuri, che andava faticosamente lavorato e trasmutato in oro.

Quanto accadeva durante i Saturnali, non era quindi un richiamo al dio Saturno in quando dio “positivo” e non poteva essere nemmeno un richiamo all’età dell’oro. L’interpretazione che a questo punto è più plausibile è che i Saturnali fossero delle “valvole di sfogo” degli aspetti più bassi della società romana, che in quei giorni (e solo in quei giorni) erano liberi di manifestarsi. D’altronde, proprio quando Roma si allontanò dagli originali (e rigorosi) costumi dell'età Repubblicana, la gente sentì una maggiore necessità di queste feste che erano in grado di esprimere i “bassi istinti”;  così in età imperiale la durata degli stessi Saturnali fu aumentata da un giorno ad una settimana (più precisamente dal 17 al 23 dicembre).

In epoca medievale, una funzione incredibilmente simile a quella dei Saturnali fu svolta dalle feste carnevalesche. Durante il carnevale, gli individui potevano compiere atti che altrimenti sarebbero stati duramente condannati dalla società...anche qui il vino scorreva a fiumi e non di rado inoltre le sfilate del carnevale assumevano tratti grotteschi, “animaleschi” (si pensi alle tante maschere da “animale”) o addirittura osceni, senza che nessuno rimanesse scandalizzato; si potevano anche compiere burle o piccole malefatte senza venire per questo incriminati (da qui il detto "a carnevale ogni scherzo vale").
Per una società antica era però importante che queste feste avessero una durata determinata e che poi la vita tornasse ad essere dominata dall’ordine tradizionale...

non semper saturnalia erunt (non sempre ci saranno i Saturnali, Seneca).
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Note:

(1) A Roma il gioco d'azzardo era proibito da sempre, sebbene la pena consistesse solo in una contravvenzione in denaro, pari a quattro volte la posta in gioco. I debiti di gioco non avevano poi nemmeno un riconoscimento giuridico, per cui (come da noi oggi) non si poteva agire in giudizio per pretendere il pagamento di un tale debito.

(2) Esiodo ci racconta che Crono, come Saturno, prima era il dio dell'età dell'oro, e che in quell'epoca felice la terra produceva spontaneamente una grande abbondanza di frutti.